JOSTA
Ribes nigrum x grossularia o Ribes nigridolaria
FAMIGLIA Saxifragacee
PROVENIENZA Ibrido selezionato in Olanda nella prima metà del secolo scorso.
DESCRIZIONE (periodo fioritura, maturazione)
E’ un incrocio, arrivato abbastanza recentemente in Italia, di ribes nero e uvaspina. Dal primo ha preso il fogliame, il portamento a rami diritti e l’assenza di spine; mentre corrisponde all’uvaspina per il colore del fiore, la forma e le dimensioni del frutto, e la mancanza di odore. I fiori sono portati subito al di sopra dell’ascella fogliare in un piccolo grappolo, formato da un graspo di tre-cinque chicchi (che maturano per ultimi), un altro di due frutti e un corto picciolo che porta una singola bacca, più grossa, che matura per prima. La raccolta è quindi scalare, perché accanto ai chicchi già maturi, cioè ormai neri, se ne trova una metà circa ancora verde, che andrà raccolta dopo qualche giorno. Vigoroso cespuglio alto anche più di due metri, con belle foglie verdi scure, caduche, di media grandezza con margine molto frastagliato, che a prima vista possono richiamare quelle della vite, che lasciano intravedere i dritti fusti lisci color marrone scuro. . I fiori fanno la propria comparsa nel corso della tarda primavera, mentre i frutti – caratterizzati da bacche tondeggianti di colore violaceo – compaiono in estate, riunite in piccoli grappoli.
Essendo privo di spine, la raccolta è molto più rapida rispetto all’uvaspina, mentre i frutti sono più grandi rispetto al ribes nero, e ugualmente molto saporiti e aromatici a maturazione. È consigliabile anche come pianta decorativa in giardino, come esemplare isolato, in gruppi o per siepi.
TECNICHE COLTURALI (esigenze, riproduzione, sesto d’impianto)
Resistentissimo ai rigori invernali, freddo, vento, ecc., teme invece le gelate tardive che potrebbero compromettere la produzione estiva Necessita di un terreno profondo e fresco, non umido e comunque ben drenato. La pianta ha in genere un vigore particolare, cosicché i rami sono più lunghi e il cespuglio diventa più grande rispetto al ribes nero, ma è bene tenerla sotto controllo con la potatura. Dopo quattro-cinque anni vanno eliminati i rami più vecchi, riconoscibili perché più scuri rispetto a quelli giovani, come nel ribes nero. Si riproduce bene per talea, che deve mantenere la stessa collocazione per due anni, come del resto avviene anche per le talee degli altri ribes. Per un buon raccolto, la concimazione è fondamentale: con prodotti organici come letame o compost in autunno e con fertilizzante a base potassica in primavera ed estate.
La Josta va collocata in posizione luminosa, in modo che possa ricevere il sole diretto per diverse ore nel corso della giornata. Tollera il freddo ed è per questo che può essere allevata anche in zone con inverni particolarmente rigidi. Attenzione però alle gelate tardive, che potrebbero rovinare i germogli e compromettere la salute della pianta. Il substrato deve essere profondo e fresco, ben drenato in modo da consentire il passaggio dell’acqua.
Nel corso della stagione vegetativa le irrigazioni devono essere regolari. E’ opportuno attendere che il terreno si asciughi leggermente tra un intervento e l’altro ed evitare i ristagni idrici, particolarmente dannosi per l’apparato radicale.
La Josta può essere soggetta all’attacco di diversi tipi di malattie e parassiti. In caso di attacco è necessario intervenire tempestivamente, utilizzando prodotti specifici.
Nel corso della stagione autunnale si consiglia di arricchire il terreno con dello stallatico maturo. In primavera ed in estate, invece, è opportuno utilizzare un fertilizzante ricco di potassio per favorire lo sviluppo della pianta.
La propagazione della Josta avviene per talea in primavera e nel corso della stagione autunnale.
La distanza tra le piante è di circa 1.5 – 2 metri