NOCCIOLO
Il nocciolo (Corylus avellana L., 1753) è una pianta appartenente alla famiglia delle Betulaceae.
Il nome del genere deriva dal greco κορις = elmo, mentre l’epiteto specifico deriva da Avella, paese in cui è presente in quantità massicce.
La pianta ha portamento a cespuglio o ad albero e raggiunge l’altezza di 5-7 m.
Ha foglie decidue, semplici, obovate a margine dentato.
Le infiorescenze sono unisessuali. Le maschili in amenti penduli che si formano in autunno, le femminili somigliano ad una gemma di piccole dimensioni.
Ogni cultivar di Nocciolo è autosterile ed ha bisogno di essere impollinata da un’altra cultivar.
Il frutto (detto nocciola o nocciolina) è avvolto da brattee da cui si libera a maturazione.
Esso è commestibile ed è ricco di un olio, usato sia nell’alimentazione che nell’industria dei colori e in profumeria.
Il suo areale spazia dall’area mediterranea a quella montana, spingendosi sino a quote intorno ai 1500 metri. Preferisce terreni calcarei, fertili, profondi.
Vengono coltivate numerose varietà da frutto e ornamentali: tra queste ultime sono notevoli la varietà pendula, la varietà contorta, a portamento tortuoso, e la varietà fusco-rubra, a foglie porporine.
È una pianta colonizzatrice che, avendo esigenze modeste in fatto di terreno e di clima, si adatta a svariate condizioni ambientali.
Il principale produttore di nocciole al mondo è la Turchia.
In Italia, secondo produttore mondiale dopo la Turchia, il nocciolo è coltivato in modo intensivo principalmente in poche zone (in parentesi sono indicate le cultivar):
(Piemonte, nelle Langhe (Tonda Gentile delle Langhe).
Lazio, in provincia di Viterbo (Tonda Gentile Romana).
Campania, nelle province di Caserta principalmente nell’Alto Casertano (Tonda di Giffoni, Camponica, Mortarella, S. Giovanni), Napoli e Avellino (Mortarella, S.Giovanni, Camponica) e Salerno (Tonda di Giffoni).
Sicilia, principalmente nella provincia di Messina, ma anche sull’Etna, sulle Madonie e nei dintorni di Piazza Armerina.
Le cultivar di riferimento sono: Tonda Gentile delle Langhe, piemontese, molto richiesta dall’industria dolciaria. Si ambienta con difficoltà fuori dalla sua area classica di coltivazione.
Tonda di Giffoni, originaria della provincia di Salerno, è coltivata in varie zone della Campania e del Lazio essendo una cultivar che presenta un buonissimo ambientamento anche in zone diverse dall’area tipica di coltivazione. Molto richiesta dall’industria dolciaria.
Tonda Gentile Romana, della provincia di Viterbo. Mortarella e S. Giovanni, campane a frutto allungato. Camponica, campana a frutto grosso, ottima per il consumo da tavola.
In Sicilia la varietà più diffusa è la “Nostrale” o “Siciliana”, ottima per la tostatura perché esalta il suo aroma intenso.
Le più importanti malattie da funghi che colpiscono il nocciolo sono il mal dello stacco (causato da Cytospora corylicola), il cimiciato dei semi (causato da Nematospora coryli) e l’oidio o mal bianco (causato da Phyllactinia guttata).
Gli insetti parassiti più importanti sono la cimice angolosa (Gonocerus acuteangulatus), le farfalle tortrice del nocciolo (Gypsonoma dealbana) e gemmaiola del nocciolo (Epinotia tenerana), i coleotteri aplidia del nocciolo (Haplidia etrusca), agrilo del nocciolo (Agrilus viridis) e balanino delle nocciole (Curculio nucum).
Le sue foglie contengono i fenoli e i flavonoidi che agiscono sia sul gonfiore sia come tonici delle vene e anche come antiinfiammatori.